18 novembre 2007

LA ROMA DEI TREQUARTISTI: NUMERI E SEGRETI DEL TRIO ALLE SPALLE DI TOTTI


Che l’unico punto fermo della Roma si chiami Francesco Totti non c’è ombra di dubbio. Ma come è cambiato il rendimento dei giallorossi al variare del terzetto alle spalle dell’unica punta? In sedici uscite ufficiali (undici di campionato, quattro di Champions League più la Supercoppa vinta a San Siro) Spalletti si è affidato a ben otto combinazioni diverse di trequartisti.
Vuoi per il turnover dovuto agli impegni ravvicinati, dunque, vuoi per gli infortuni (Totti e Taddei su tutti), il tecnico di Certaldo è stato costretto a cambiare spesso il trio di incursori del suo 4-2-3-1. Se lo scorso anno, insomma, Spalletti ha dovuto più volte affidarsi a vere e proprie invenzioni al momento di comunicare l’undici di partenza, quest’anno i tempi sono cambiati. Oltre a Taddei, Perrotta e Mancini, nel “calderone” dei trequartisti, così preziosi nello schema tattico dell'allenatore toscano, sono finiti anche Giuly ed Esposito, acquistati in estate. M anche Tonetto e Cassetti, ai quali Spalletti nelle ultime occasioni ha concesso trenta metri di campo e maggior licenza di offendere. Se a questi aggiungiamo anche Cicinho, impiegato nei “tre” per alcuni scampoli di partita, ecco spiegata la vasta gamma di scelte che il tecnico giallorosso ha attuato in questo primo scorcio di stagione.
(fonte romanews.eu)

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