30 gennaio 2008

I giallorossi vanno in semifinale di Coppa Italia con una prodezza di Mancini


ROMA (4-2-3-1): Curci (Doni dall'11' pt); Cicinho, Panucci, Cassetti, Tonetto; Aquilani, De Rossi; Taddei, Giuly (Pizarro dal 37' st), Mancini; Totti (Perrotta dal 24' st). (Antunes, Brighi, Esposito, Vucinic). All.: Spalletti.

SAMPDORIA (3-5-2): Mirante; Campagnaro , Sala 6 (Pieri dal 42' st), Lucchini (Gastaldello dal 15' st); Zenoni (Franceschini dal 24 st), Maggio, Volpi, Delvecchio, Ziegler; Bellucci, Bonazzoli. Castellazzi, Koman, Poli, Ferrari. All.: Mazzarri.

ARBITRO: Ayroldi di Molfetta

MARCATORE: Mancini al 16' st

NOTE: spettatori 25 mila circa. Ammoniti Aquilani, Tonetto e Franceschini. Angoli 10-8 per la Roma. Recuperi: 2' pt, 3' st.


ROMA – La Roma si qualifica in semifinale di Coppa Italia dopo aver battuto la Sampdoria con un gol di scarto siglato da Mancini. Bella realizzazione dell’esterno romanista che corona un’ottima partita di tutta la squadra, anche se gli ospiti hanno tenuto bene il campo ma sono stati poco incisivi sotto porta. Qualificazione che arriva anche dopo l’1-1 dell’andata a Genova.

Passando alle formazioni, Spalletti deve rinunciare in un sol colpo a tutti e quattro i centrali di ruolo. Mexes e Ferrari squalificati e Juan e Andreolli infortunati. Davanti alla porta di Curci (che dà il cambio a Doni nella coppa di Lega), il mister prova con una difesa formata da Cicinho a destra, Cassetti e Panucci centrali e Tonetto a sinistra. Centrocampo con De Rossi e Aquilani, con Giuly trequartista. Sulle fasce Taddei e Mancini con Totti unica punta.

Nella Samp ancora una volta niente Olimpico per Cassano. Non convocato per cautela dopo il match di campionato contro il Siena, dove si è riacutizzato il dolore alla schiena dovuto alla lombalgia. Ma molti non credono a questa versione e parlano di paura di ritorno all’Olimpico da parte del talento barese. Niente Roma neanche per Palombo e Sammarco (infortunati) e per Kalu e Montella, convalescenti ma tenuti a riposo precauzionale. Mazzarri schiera ancora Mirante in porta e per il resto è la stessa formazione dell’andata con Bellucci al posto di Cassano.

Il primo tempo è avaro di emozioni, con le squadre che non spingono sull’acceleratore, rimandando tutto alla ripresa. Da rilevare l’infortunio di Curci all’11’ sostituito tempestivamente da Doni. I primi venti minuti scorrono molto rapidamente evidenziando una fase di gioco molto spezzettata. Successivamente la Sampdoria cerca di essere più incisiva ma la Roma esce bene grazie alla classe dei suoi giocatori.
La prima vera occasione arriva al 33’ con il tiro da fuori area di Giuly deviato da Mirante; sulla ribattuta Panucci non arriva sul pallone.
Dopo i tentativi di tiro di Delvecchio e Aquilani il match si anima nel finale. Al 43’ colpo si testa di Bellucci che per poco non sorprende Doni. Risponde De Rossi che spara alto di poco sopra la traversa.

Nella ripresa è subito Samp. Prima Bonazzoli di testa manda incredibilmente la palla fuori a pochi centimetri dal palo. Qualche minuto dopo, da un calcio d’angolo la palla arriva a Campagnaro che solo davanti a Doni tira, ma Taddei salva miracolosamente sulla linea.
“Gol mangiato, gol subito”, regola non scritta che anche stavolta conferma la sua veridicità. Dopo un tentativo di Cicinho, qualche minuto dopo, Mancini in buona posizione entra si avvicina “uno contro uno” in area, dribbla alla sua maniera Sala e trafigge Mirante. Vantaggio della Roma con la prodezza del brasiliano. La Samp sembra subire il colpo e i giallorossi cominciano a dipanare il solito bel gioco, grazie anche a Totti che si fa vedere di più. Al 21’ Giuly si fa parare un tiro, dopo l’assist del capitano al francese. Al 23’ Zenoni lascia il posto a Franceschini, e per la Roma esce Totti, rimpiazzato da Perrotta. Spalletti lascia davanti Giuly con il calabrese a sostegno.
Al 27’ Perrotta si trova una buona palla in area e il suo tiro viene deviato. I blucerchiati si fanno vedere a corrente alternata. Ci prova Bellucci con un tiro al volo, ma gli ospiti non impensieriscono i giallorossi, che continuano a macinare gioco pur senza incidere come prima. In realtà la partita viene accompagnata dal piacevole palleggio romanista verso la fine senza regalare altre emozioni.
La Roma passa il turno e può preparare in tutta tranquillità la rincorsa all’Inter in campionato, e con i gol di Mancini (finalmente) può crederci di più.

28 gennaio 2008

TOTTI DA OSCAR !!! "PUNTIAMO ALLA CHAMPIONS"




- Francesco Totti dopo aver ricevuto a Milano l'Oscar Aic come migliore cannoniere e miglior giocatore italiano della scorsa stagione, ha lanciato un messaggio importante ai tifosi giallorossi: "Sarò banale, ma sogno di vincere la Champions League, che è l'obiettivo fissato da me e dalla società. Sarà difficile, ma con la voglia e la determinazione che stiamo dimostrando vogliamo provarci. Lo Scudetto? Davanti abbiamo un rullo compressore come l'Inter che non si ferma mai e quindi sarà difficile anche quest'anno vincere lo scudetto. Il Francesco ha inoltre dichiarato di sognare un gol in rovesciata da relizzare, magari all'Inter nella sfida del 27 febbraio al Meazza.

QUESTA ROMA E' PIU' FORTE DELLA ROMA SCUDETTO!!!


LA ROMA DI SPALLETTI SOVRASTA QUELLA DI CAPELLO!

27 gennaio 2008

Esclusiva Tuttototti.com!!Le foto della festa all'olimpico di Francesco





































Roma-Palermo 1-0...e di nuovo a -4 dalla capolista!


Minuto 57: Rinaudo entra durissimo a centrocampo su Brighi, l'omonimo arbitro del centrocampista giallorosso non ha dubbi e sventola il rosso diretto al difensore rosanero. Svolta decisiva di Roma-Palermo. Due minuti dopo, infatti, sugli sviluppi di un calcio d'angolo di Taddei, Mancini anticipa di testa Fontana, non certo impeccabile la sua uscita, e sblocca uno 0-0 che fino a quel momento stava un poò stretto alla "banda Spalletti". Dormita generale della retroguardia rosanero, forse ancora frastornata per l'espulsione di Rinaudo.

Rammarico per il Palermo che, per circa un'ora, era riuscito a contenere le sfuriate di Totti e compagni. Nel primo tempo Perrotta si divora un gol dopo soli cinque minuti: il centrocampista italiano calcia di prima intenzione su un pallone in profondità, ma la sua conclusione a incrociare sfiora il palo di un Fontana immobile. E' la Roma a fare la partita ma il Palermo non soffre più di tanto grazie anche all'ottima disposizione tattica impostata da Guidolin: Amauri e Miccoli ci provano dalla distanza, soprattutto l'attaccante brasiliano dimostra ancora una volta di meritarsi una "grande" tenendo in apprensione tutta la retroguardia giallorossa.

Il fortino del Palermo, però, regge così si arriva al fatidico minuto 57, all'espulsione di Rinaudo e al successivo gol di Mancini. La Roma trovato il vantaggio gioca sul velluto e amministra il risultato grazie a un intensissimo possesso palla: il match scivola via fino al novantesimo, con il Palermo che in dieci non riesce più a rendersi pericoloso. Allo scadere dei 4 minuti di recupero arriva, anzi, il palo di Mexes che, su calcio d'angolo battuto corto da Pizarro, sale in cielo ma il suo colpo di testa sbatte sul legno alla sinistra di Fontana.

Finisce, dunque, 1-0 con la Roma che continua la caccia all'Inter mentre il Palermo può comunque tornare in Sicilia a testa alta: i ragazzi di Guidolin, infatti, dopo il pesante ko interno di settimana scorsa col Siena, hanno mostrato carattere giocandosela alla pari con i secondi della classe per circa un'ora. Poi l'espulsione

26 gennaio 2008

IL PALERMO E' AVVISATO !!! TOTTI IN CAMPO!!! LE PAROLE DEL MISTER:

- TOTTI sta bene. Oggi ha fatto tutto l'allenamento. Ci sono i presupposti perché domani possa giocare col Palermo. LE DICHIARAZIONI DI DONADONI SU TOTTI Io penso a me, non mi va di analizzare gli altri.MEXESE' stato un po' sfortunato in questo Campionato. E' anche vero che, a volte, gli errori dei difensori sono fin troppo evidenti ed evidenziati.PANUCCISecondo me è bello che ci siano giocatori così attaccati alla maglia. Lui non solo si comporta bene in campo, ma anche fuori.UN VOTO A QUESTA ROMANon mi piace dare voti, ma i giocatori sono seri e professionali e questa è sicuramente una caratteristica positiva, che mi piace molto.VUCINICC'è sicuramente qualcosa da fare perché possa continuare a migliorarsi. Qualche volta non riesce a dare il massimo, è un suo problema. E' anche vero che a volte si caricano i calciatori di troppe responsabilità. PALERMOUltimamente non sta andando molto bene, ma Guidolin è un ottimo tecnico. Poi non possiamo non considerare che gli ultimi risultati negativi, invece di demoralizzarli, potrebbero renderli più aggressivi e attenti in campo. DOMANI AQUI E PIZARRO GIOCHERANNO INSIEME?La formazione la dico domani.FORSE ESPOSITO VA AL NAPOLI, CHI PUO' SOSTITUIRLO?Io vado avanti con questi ragazzi, che sono bravissimi e meritano tutta la fiducia. Se la società riesce a completarci ancora di più, meglio.FERRARINon andrà via a gennaio. Personalmente lo ritengo un ottimo calciatore e una brava persona. A me sta bene.MANCINIE' rientrato in condizione e ha trovato maggiore continuità. Ha anche capito che si deve sforzare un po' di più. Se continua a crescere così potrà fare ancora più la differenza.POLEMICHE ARBITRAGGIIo degli arbitri non ne parlo e non ne voglio parlare. Questo è il mio modo di lavorare, io mi concentro sulla squadra, non sulle polemiche.INTERSono convinto che se continuiamo così ce la possiamo fare a presentarci allo scontro diretto (che si disputerà il 27 febbraio ndr) con un deficit di punti in meno pesante dell'attuale -7LA PISTA DI ATLETICA DELL'OLIMPICOSenza la pista, con un bel campo all'inglese, sentiremmo il nostro bel pubblico più vicino e, in casa, faremmo scintille.

(fonte ilromanista)

22 gennaio 2008

Ancora febbre per Francesco,non giocherà nemmeno e Genova


Il virus influenzale che da venerdì ha messo ko il Capitano, non sembra voler andarsene.Anche ieri è stata per Totti una giornata caratterizzata dalla febbre e dal conseguente riposo,che lo ha tenuto ancora lontano dal campo d’allenamento di Trigoria. Un contrattempo fastidioso,che domenica gli ha impedito di festeggiare i 200 gol in maglia giallorossa nel suo stadio e che molto probabilmente non gli consentirà di scendere in campo neanche domani controla Sampdoria.Francesco, alla Coppa Italia, ci tiene molto. Basta ricordare la sua recente performance con il Torino dove, pur non essendo al meglio, è entrato a partita in corso dando la scossa ai compagni e mettendo a segno una doppietta poi dimostratasi fondamentale ai fini
della qualificazione.In questo momento, però, anche Luciano Spalletti starà facendo le sue considerazioni, soprattutto in vista dell’anticipodi campionato contro un Palermo sicuramente scottato dai recenti risultati negativi.A conti fatti, potrebbe perciò risultare più utile preservare il Capitano in vista del match con i siciliani, piuttosto che rischiarlo nell’imminente sfida con i doriani dove, oltretutto, ci sarebbe anche il ritorno per risolvere situazioni eventualmente complicatesi all’andata.

21 gennaio 2008

La Roma si allena,ma Francesco è ancora out!


La Roma si è ritrovata questa mattina per la ripresa degli allenamenti in vista dell'andata dei quarti di finale di Coppa Italia, in programma mercoledì alle 18:30 a Marassi contro la Sampdoria di Antonio Cassano. Lavoro di scarico in palestra per chi ha giocato ieri: tra coloro che sono scesi in campo, gli unici che hanno svolto una corsa leggera sono stati Cassetti e Taddei, più coloro che sono subentrati a partita in corso (Aquilani, Antunes ed Esposito). Ancora assenti Totti e Perrotta, alle prese con i postumi dell'influenza, a cui si aggiungono Barusso (in Coppa d'Africa), Juan, Andreolli, Zotti e Pit. Pizarro ha effettuato degli accertamenti per verificare gli effetti del pestone subito ieri nel match con il Catania, controlli che hanno dato esito negativo.

19 gennaio 2008

Diteci la vostra...!!

Il sito di Francesco,oramai è in fase di ripristino,a breve sarà rimesso online.Ma voi cosa vi aspettate davvero da questo sito?Mandateci attraverso l'email tuttototti@live.it,tutte le vostre idee,ed opinioni.

Totti non convocato per il Catania


Francesco Totti non potrà festeggiare all'Olimpico il traguardo dei 200 gol raggiunto in coppa Italia.Il capitano della Roma non è stato inserito dal tecnico Luciano Spalletti nella lista dei convocati per la gara contro il Catania, a causa di una forma influenzale.

18 gennaio 2008

Parla Angelo,il cugino di Francesco "Per me dovrebbe alzare 7 coppe all'anno"

Ti trovi al posto sbagliato nel momento sbagliato e il destino manda i titoli di coda sul sipario che copre pietosamente l’ultima scena.
E se in quel momento a “Pisolo” è passato dentro agli occhi chiusi e insanguinati il film della sua vita, in ogni immagine ha visto sempre lui, Francesco, il suo cuginetto diventato cuginone e poi cugino importante, diventato Totti per gli altri, non per lui, che tutta la vita l’ha avuto accanto, e ora, un anno fa, dentro quella macchina accartocciata, la sua vita poteva finire così, in un attimo. Ma Pisolo, Angelo prima che Francesco non ne cambiasse l’identità con quel soprannome azzeccato, un anno dopo può sorridere dell’incidente e godersi la dedica del gol numero duecento: «Lo dedico a Pisolo – ha detto mercoledì sera dopo la partita il capitano della Roma – che proprio un anno fa ha avuto un brutto incidente. Ma ce l’ha fatta».
Angelo, e tu quando hai saputo della dedica?
«Un po’ l’avevo immaginato quando è venuto sotto la
tribuna e mi ha mandato un bacio. Ma non potevo certo
immaginare che poi ne parlasse nelle interviste. Me
ne sono accorto dopo, ero già rientrato nel mio ristorante
a Porta Portese, ma non stavo sentendo. Me l’hanno
detto gli amici. Devo confessarlo: mi sono commosso».
E’ passato un anno, riesci a parlare dell’incidente?
«Sì, perché credo che l’incidente mi ha pure migliorato.
Fisicamente, intendo. Due mesi d’ospedale
hanno bruciato quattordici chili, ora sono più leggero
e sto meglio. E poi non ho avuto più neanche un
disturbo. Neanche un mal di testa, per dire. Eppure
la mia testa era ridotta male. L’incidente è stato brutto
e io ero in fin di vita. Ne hanno sofferto tutti quelli
che mi vogliono bene, Francesco compreso. E allora
io oggi ne approfitto e... chiedo scusa a tutti».
Non ci si scusa per questo.
«Lo so, è vero. Ma ho fatto star male tutti... E pure
Francesco...».
I lati positivi quali sono?
«Che sto meglio l’ho detto. Posso dire che ho conosciuto
il mio secondo padre, il medico che mi ha seguito,
Stefano Signoretti. Mio papà è venuto a mancare
nel 1991, nessuno potrà prendere il suo posto,
ma io a lui ora lo vedo così. Ero conciato troppo male.
E ne approfitto anche per ringraziare Mario Brozzi.
Mi voleva bene ed è venuto anche in sala operatoria
per assistere all’operazione».
Quanto a Francesco ti avranno raccontato i suoi
momenti di nervosismo anche in campo...
«Sì, certo. Quello che è successo a Livorno, con l’espulsione
e quella brutta scena della spinta a Vito. Ma
quanto ci abbiamo riso dopo... E poi mi ha fatto piacere
dello striscione allo stadio: ma io ero in terapia
intensiva, anche questo l’ho saputo dopo, quando mi
hanno regalato la foto incorniciata: “Daje pisolo lotta e vinci”.
E io ho lottato e ho vinto».
Francesco indossò la maglia col tuo nome la sera di
Berlino con la Coppa del Mondo.
«Gliela tirai dalla tribuna e lui la indossò. Ma non sapevo
che ne esistesse una foto. L’avete pubblicata voi
su Number Ten, Francesco quella mattina m’ha
mandato un sms per dirmi di andare a comprare la
rivista... Che emozione!».
Tu di gol di Francesco ne ricordi forse più di 200.
«Se conto pure quelli nelle partitelle nel cortile di via
Vetulonia saranno migliaia. Il fenomeno faceva la
differenza pure lì».
Non ti sentivi un incapace a giocare con lui?
«E mica solo io... Tutti gli altri bambini avevano questa
sensazione. Finché capimmo che il fenomeno era lui».
Lui pure lo sapeva?
«Faceva sempre tutto così in maniera naturale che non
se ne rendeva conto. Del resto è sempre stato molto umile
e semplice ed è rimasto sempre il ragazzo di sempre».
Una vita in simbiosi.
«Abitavamo a cento metri di distanza, stavamo insieme
all’asilo, alle elementari, nella stessa scuola alle medie,
siamo andati insieme alla scuola calcio della Fortitudo
e poi abbiamo fatto insieme il provino
alla Smit Trastevere. Ci hanno preso
entrambi, ma io ho preferito restare alla
Fortitudo perché era più comodo».
E lui faceva già la differenza?
«L’ha sempre fatta. Quando calciava
il pallone lui era talmente dritto e fermo
che si leggeva la scritta della marca.
Nessun altro arrivava in porta».
Quanti gol...
«Ma il duecentesimo è mio. Bello
no? Rimarrà nella storia, è un gol importante
».
Non te n’aveva ancora dedicato uno?
«Solo una volta, un 4 novembre, era
il mio compleanno e la Roma giocava
con l’Atalanta, mi confessò che
aveva sotto la maglia una dedica per
me. Ma quel giorno non segnò. Ma
sono altre le cose che mi tengo strette
del rapporto con lui. Come quel
momento in cui mi ha chiesto di fargli
da testimone al matrimonio».
La tua vita se lui non fosse diventato
Totti sarebbe stata diversa?
«Sì, penso di sì. E’ cambiata, molto in
meglio, magari in parte anche in senso
negativo. Sai quanti mi vedono come
il “cugino di Totti” e mi stanno vicini
per questo? Un po’ in proporzione
quello che è accaduto a lui. Anche
trovarmi una fidanzata è stata tosta,
ma una l’ho trovata e ci sono stato insieme
quattro anni. Poi è finita ma lei è stata davvero
innamorata di Angelo».
Il rapporto è cambiato con l’incidente?
«Non si può migliorare il massimo».
E non avete mai litigato?
«Una volta, a undici anni, se semo dati due pizze. Nei
giorni successivi ci incrociavamo per strada e non ci
parlavamo... tutta colpa del pallone, come al solito.
Poi ci siamo abbracciati ed è finita lì».
E da grandi?
«A volte è un po’ permaloso. Gli piace far scherzi agli
altri, ma se lo fai a lui... In Sardegna una volta con un
altro amico gli abbiamo rovesciato la stanza della
barca. Per due giorni c’ha tenuto il muso...».
A te ha mai chiesto qualche consiglio?
«Una volta. Considera che a me piacerebbe vederlo alzare
sette coppe all’anno, per quanto lo reputo forte. E
allora quando in un periodo brutto che stava passando
con la Roma gli arrivò un’incredibile offerta del Real
Madrid io, col cuore stretto, gli dissi che avrebbe dovuto
andarsene. Ma lui alla fine mi guardò e mi disse convinto:
“Non gliela faccio. So’ troppo della Roma”. Capito?
Non “gioco nella Roma”. No: “So’ della Roma”».
(Il Romanista)

17 gennaio 2008

SKY, SPECIALE PER 200 GOL DI TOTTI


SKY Sport 1 dedica a Francesco Totti uno speciale di un'ora in occasione delle 200 reti messe a segno dal fuoriclasse della Roma, con la maglia giallorossa, dalla prima contro il Foggia fino all'ultima realizzata ieri sera nel ritorno degli ottavi di coppa Italia contro il Torino.L'appuntamento è per questa sera alle ore 22.00 su Sky sport 1, e domani alle 14,30 al termine del tg «Sport time», sempre su Sky sport 1.

Le foto di una meravigliosa serata




TOTTI REALIZZA IL SUO SOGNO E LA ROMA VOLA !! 4 A 0 AL TORINO !!


(AS_ROMA 16/01/2008) - PRIMO TEMPOE'iniziata la partita. La Roma è subito in avanti. Al 4' primo tiro in porta di Mancini. Nessun problema per il portiere granata Sereni. Al 6' il torinese Barone esce dal campo in seguito ad un contrasto con Taddei. Al 7' primo angolo concesso ai giallorossi. Siamo al 10', finora la Roma è padrona, quasi assoluta, del campo. All'11' splendida azione di Cicinho che, però, non riesce a concretizzare. La Roma non demorde e continua a "spingere" in avanti, ma il Toro riesce sempre a chiudere tutti gli spazi. Siamo al 15' e la partita inizia a scaldarsi, primo richiamo dell'arbitro Dondarini al tecnico granata Novellino. Al 20' primo vero attacco del Torino, con Recoba, che però spreca l'occasione tirando direttamente in tribuna. Al 22' il torinese Grella viene ammonito. Segni di reazione da parte del Torino che si sta riorganizzando in campo e si spinge sempre con maggiore frequenza nei pressi dell'area di rigore giallorossa. Siamo arrivati al 27', i ritmi sono ora piuttosto blandi e le squadre si sono già allungate. Al 28' Mexes ammonito per un intervento irregolare nei confronti di Recoba. Al 30' colpo di testa di Vucinic che finisce sopra la traversa della porta difesa da Sereni. Al 32' altra occasione sprecata dalla Roma, complice un errore di Vucinic. Sempre al 32' occasione persa, stavolta, dal Torino. E' una Roma che continua a combattere ma senza l'incisività necessaria per arrivare battere Sereni. Al 36' doppio miracolo di Doni prima su sinistro di Alvaro Recoba, poi su ribattuta dell'attaccante granata Di Michele. Siamo alla fine di un primo tempo che va a chiudersi con un ormai più che probabile nulla di fatto. Nei pressi della panchina alcuni giocatori, tra cui Totti, hanno iniziato a riscaldarsi. Ammonito il granata Corini per aver ritardato l'esecuzione di un calcio di punizione. Al 47' gol fallito da Perrotta che spedisce in Curva. E' finito il primo tempo.SECONDO TEMPOE' iniziato il secondo tempo, Giuly entra subito al posto di Taddei. Al 5' Comotto spreca un passaggio straordinario di Recoba. I granata stanno abbassando i ritmi, congelando il gioco. La Roma continua ad attaccare ma il Toro ora fa "catenaccio", impedendo ai giallorossi di concretizzare. Al 13' Vucinic esce dal campo tra i fischi dell'Olimpico, a sostituirlo è Capitan Totti. Al 15' gran gol di Amantino Mancini che batte Sereni. Incredibile, al 16' straordinario 200esimo gol di capitan Totti. Se la partita finisse ora i ragazzi di Spalletti andrebbero ai quarti. Siamo arrivati a metà ripresa, è una Roma galvanizzata quella di adesso, una Roma che domina il campo. Al 27' rigore per i giallorossi causato da un intervento falloso su Mexes.Totti realizza e fa sognare tutta la Curva. 3-0 e tante emozioni. Al 29', per i granata, esce Comotto ed entra Dellafiore. Al 34' ammonito il granata Natali. Il Torino sembra aver perso lucidità in manovra. Al 37' esce Tonetto sostituito da Cassetti. All'89' gran gol di Giuly che chiude il discorso con i Torinesi. E' finita, siamo ai quarti.


(fonte il romanista)

15 gennaio 2008

ROMA: TOTTI "VOGLIO SEGNARE 200/MO GOL IN CASA"


"La marcia dell'Inter prosegue, ma noi non molliamo. Siamo li' e solo alla fine tireremo le somme", cosi' Francesco Totti nella rubrica "i campioni scrivono per noi" del Corriere dello Sport. Il capitano della Roma sa che la rimonta e' difficile, ma intanto e' soddisfatto della sua squadra che ha fatto il proprio dovere a Bergamo, battendo l'Atalanta. "Era importante - scrive Totti - ripartire con il piede giusto dopo la sosta, non era facile recuperare su un campo difficile come quello di Bergamo. Il campionato e' ancora lungo e l'Inter non deve sentirsi sicura del primo posto, noi pero' dovremo fare attenzione alla Fiorentina e alla Juve che ha un grande carattere". Totti guarda non solo in casa Roma. "Sono contento che il rientro di Ronaldo sia coinciso con il suo ritorno al gol. E' un grande campione che ho sempre stimato - scrive Totti -, il calcio ha bisogno di fuoriclasse come lui". E come Pato... "Sono curioso di vederlo all'opera dal vivo, si e' presentato subito alla grande nel calcio italiano". Totti parla anche dei suoi obiettivi. "Aspetto di festeggiare i 200 gol con la Roma e spero di farlo in queste tre partite che giocheremo in casa in dieci giorni, tra Torino, Catania e Palermo. Ci tengo a raggiungere questo traguardo davanti alla mia famiglia e ai nostri tifosi. Mi sembra ieri quando ho realizzato il mio primo gol con la Roma e invece sono passati piu' di dieci anni, eppure ogni volta provo la stessa emozione. Forse e' proprio questo che mi da' la forrza di andare avanti. Non voglio neppure pensare al giorno che smettero'". Domani la Coppa Italia, il ritorno degli ottavi contro il Torino. "Ci teniamo perche' siamo i detentori. Non snobbiamo assolutamente questa competizione, soprattutto perche' la Coppa quest'anno si assegnera' a Roma in una finale con una partita unica.


(fonte agi-sport)

14 gennaio 2008

Esclusiva: www.tuttototti.com in rampa di lancio.."allacciate le cinture"!!


UNA ESCLUSIVA ANTEPRIMA DEL NUOVO SITO CHE RAPPRESENTERA' IL NOSTRO GRANDE CAPITANO!!! WWW.TUTTOTOTTI.COM ALLACCIATE LE CINTURE !!!
MEMORIZZATELO TRA I PREFERITI !!!

13 gennaio 2008

Le parole di Francesco del dopo gara


Le condizioni fisiche di Francesco Totti
“Ho calciato perché me lo sentivo e fortunatamente è andata bene. Sto bene ma ho ancora un po’ di dolore quando calcio con il collo del piede.
Inter
“Abbiamo vinto certo entrambi. Certo che se l’Inter le vince tutte è difficile raggiungerla ma l’importante per noi è rimanere al secondo posto e aspettare un suo passo falso. L’Inter è forte lo ha dimostrato anche lo scorso anno ma noi dobbiamo pensare di stare al suo passo e poi vedremo”.
Alcune statistiche dicono che oggi hai segnato il tuo 199° gol altre il 198° qual è il numero giusto?
“E’ difficile dirlo perché sono tanti. 198-199 non cambia. Spero di arrivare al 200° gol domenica contro il Catania e festeggiare all’Olimpico”.

Atalanta-Roma 1-2: Totti-Mancini!


La partita comincia su alti ritmi. Entrambe le squadre vogliono giocare a viso aperto. A rendersi pericolosa è però la Roma, che nel giro di 2 minuti va vicina per due volte al gol con Perrotta; il centrocampista calabrese prima si fa deviare in angolo un destro rasoterra, poco dopo mette a lato di testa su un cross di Mancini. Il brasiliano due minuti dopo si mangia un gol clamoroso quando, dopo essere stato servito da Taddei in verticale, spara addosso a Coppola un facile tap-in. L’Atalanta cerca di reagire affidandosi ai suoi esterni e cercando di bloccare i registi della Roma nell’impostazione del gioco( a volte sia Mexes che Juan sono costretti a lanci lunghi); al 14’ minuto è Tissone che va vicino al vantaggio con un destro a giro, che trova però un Doni strepitoso alla deviazione in angolo. Il vantaggio per gli uomini di Del Neri arriva pochi minuti dopo in maniera fortunosa: Floccari sbaglia lo stop ed involontariamente serve Ferreira Pinto, il cui destro ravvicinato è imprendibile per Doni.
Lo svantaggio non scompone la Roma, che seppur impaurita dalle veloci ripartenze di Langella e compagni, non rischia eccessivamente, gettandosi in avanti alla ricerca del pareggio. Tra i giallorossi, tra cui spicca un ottimo Juan, pare però mancare la stoccata finale sotto porta. Al 26’ minuto infatti è sempre Mancini che, ancora imbeccato da Taddei, sbaglia un gol fotocopia a quello fallito pochi minuti prima, mettendo stavolta a lato. Come spesso accade, in questi casi a togliere le castagne dal fuoco ci pensa però Capitan Totti, che al 38’ minuto sigla l’1-1 con un potente destro rasoterra, facilitato dall’apertura della barriera orobica. Dopo il vantaggio, la Roma cerca di chiudere il primo tempo in avanti e ci riesce al meglio. Mancini, dopo un ottimo primo tempo, macchiato però da due gravi errori sotto porta, si fa perdonare realizzando una splendida segnatura: servito da Tonetto, dribbla con un doppio passo Capelli e lascia partire un terrificante sinistro che si insacca sotto la traversa.
Nella ripresa Del Neri, alla ricerca del pareggio, inserisce la seconda punta Muslimovic per De Ascentis, trovandone giovamento. I bergamaschi infatti guadagnano a poco a poco spazi di campo, rendendosi pericolosi al 59’ minuto proprio col neo entrato, che mette di poco a lato un delizioso pallonetto. La Roma invece tenta di sfruttare le ripartenze, riuscendovi però solo a metà; se infatti Totti appare in giornata per assist al bacio, gli assistenti di Saccani o la poca precisione sotto porta dei centrocampisti (anche se Perrotta si inserisce sempre con grande tempestività) non portano alla rete della sicurezza. La partita resta così in bilico sino al novantesimo.
Al 69’ minuto è il Doni giallorosso a salvare la vittoria con uno splendido intervento su un colpo di testa di Muslimovic. Due minuti dopo è Padoin che dopo una mischia in area di rigore, spara alto da pochi passi. Del Neri tenta il tutto per tutto inserendo Defendi per Guarente, ma sono i due attaccanti orobici a divorarsi le occasioni per il pareggio. All’80’ minuto Floccari prima approfitta di una distratta difesa giallorossa per involarsi da solo verso Doni, ma alla fine calcia clamorosamente a lato. Poco dopo è Muslimovic(comunque positivo il suo ingresso), che servito proprio da Floccari, mette a lato un diagonale destro.
E’ l’ultima emozione della partita, che vede la Roma vittoriosa per 2-1 a Bergamo. I giallorossi mantengono così invariato il distacco dall’Inter, anch’essa vittoriosa a Siena, e restano in corsa per il titolo. Buona la partita per gli uomini di Spalletti, che hanno saputo reagire subito dopo lo svantaggio. C’è da migliorare però la precisione sotto porta; una maggiore accortezza negli ultimi 16 metri avrebbe permesso a Totti e compagni di non soffrire sino all’ultimo minuto. Da elogiare anche la prova dell’Atalanta, che deve però recriminare per qualche occasione di troppo sprecata. La speranza è quella che Floccari e Muslimovic, comunque autori di una discreta partita, possano presto sbloccarsi, per non costringere Del Neri a rimpiangere Zampagna.

10 gennaio 2008

Una foto da museo...

Matteo da Roma,ci ha inviato una foto speciale scattata direttamente da lui seduto sulle grade dell'Fritz Walter Stadion di Kaiserslautern

Le nostre visite aumentano incredibilmente,e anche la stampa continua a parlare di noi!



8 gennaio 2008

Pomezia-Roma Le foto esclusive di Francesco







ESCLUSIVA TUTTOTOTTI: www.francescototti.com da questa mattina è Offline,Andrea Maffini: "La Roma ha voluto chiudere il sito di Totti"

Da questa mattina,numerosi sono i tifosi sparsi nei forum,chat,etc..che si domandano perchè il sito di Francesco Totti è stato chiuso,la risposta ci arriva direttamente da Andrea Maffini,direttore generale di Unicity,società di comunicazione che ha costruito il sito internet www.asroma.it,www.asromastore.it e www.francescototti.com,"Il sito di Totti,spiega Maffini,è stato chiuso per ordine della società stessa,che ci ha chiamato dicendo di metterlo off-line,il motivo sinceramente non lo sò.Posso dire solamente che i siti asroma.it e asromastore.it verranno rifatti a breve termine,mentre per quello di Francesco Totti non so davvero niente".

David da Siracusa in posa con Francesco

Totti a France Football:" Possiamo vincere tutto"


Francesco Totti, decimo nel Pallone d’Oro, escluso dalla lista dei migliori 30 per il giocatore Fifa dell’anno. Hai trovato ingiusta questa cosa?
«Direi una bugia se dicessi che questo tipo di trofei non mi interessano. Come praticamente tutti i giocatori, anche io sono sensibile a questi riconoscimenti internazionali. Di sicuro non ho gioito sapendo di non far parte della selezione del Fifa World Player (sorride maliziosamente). Ma alla fine non c’è problema, vorrà dire che nel 2007 ci sono stati 30 giocatori migliori di me... Personalmente credo, malgrado questo, di aver disputato una bunoa annata, una delle migliori della mia carriera. Ho alzato due trofei con il mio club nel giro di pochi mesi, Coppa Italia e Supercoppa, e un riconoscimento individuale almeno l’ho avuto, la Scarpa d’Oro. Sono soddisfatto del mio 2007».
Dopo Maradona un vero numero 10 non aveva mai vinto il titolo di capocannoniere in Italia. E’ un caso?
«Sinceramente credo che nel passato avrei già potuto vincerlo, anche se la concorrenza è sempre stata difficile perché in Italia hanno giocato grandi attaccanti. Sicuramente il fatto di aver cambiato la mia posizione in campo mi ha aiutato».
Come sei diventato centravanti?
«E’ dipeso da una serie di circostanze. Gli altri giocatori in quel ruolo si erano infortunati e il nostro allenatore, prima di una partita a Genova contro la Sampdoria, mi ha chiesto se me la sentivo di giocare più avanti rispetto al solito. Ho dato immediatamente la mia disponibilità. In fondo, mica mi stava chiedendo di fare il terzino destro! L’esperienza è stata subito positiva, si è ripetuta, finché non ho cominciato ad occupare sistematicamente questa posizione. E devo dire che la cosa mi è piaciuta. Le statistiche, inoltre, dimostrano che è stata una scelta giusta, anche se sorprendente».
Perché sorprendente?
«In generale, più un giocatore invecchia, più tende ad allontanarsi dall’area di rigore, per allungare la carriera e a diventare un rifinitore. A me è accaduto esattamente il contrario. E, lo ripeto, la cosa non mi ha creato alcun problema, perché ho sempre accettato le soluzioni che i miei allenatori mi hanno proposto per il bene della squadra. Inoltre è stata proprio la squadra che mi ha permesso di riuscire bene da centravanti: tutti i gol che ho segnato sono il frutto di un lavoro enorme da parte dei miei compagni».
La maggioranza degli addetti ai lavori pensano che il miglior Totti sia stato l’evoluzione del trequartista. Un "nove e mezzo".
«Ci sono due Totti molto differenti. Il Totti trequartista è stato un giocatore, se volete, più divertente, più spettacolare. Anche adesso, in alcuni momenti della partita, trovo più divertente giocare in questa posizione, perché un attaccante tocca meno palloni. Se devo trovare un lato negativo in questa mia evoluzione è proprio questo, il numero di palloni giocati. Ma alla fine prevale il piacere di giocare in attacco e la soddisfazione dei gol segnati. E non si può dimenticare una cosa: si possono fare passaggi decisivi o segnare, ma quello che conta alla fine è il numero dei gol realizzati. Prima provavo quasi più soddisfazione a offrire palle-gol piuttosto che a segnare. Ma anche il mio modo di pensare è cambiato».
Hai dovuto cambiare il tuo modo di stare in campo?
«Da centravanti devo essere troppo concentrato su tutti i palloni che mi arrivano, perché il mio compito è finalizzare l’azione. Il risultato delle partite dipende da questo. L’attaccante sta lì per segnare, non per divertire la platea. Questa evoluzione infatti mi ha dato ancora più responsabilità, dato che sono un attaccante un po’ particolare, non sto solo fermo ad attendere il pallone, ma mi muovo molto».
Sei un attaccante singolare, che non esita a uscire dall’area di rigore per partecipare al gioco e servire i compagni. Ti consideri come un vero attaccante o pensi di aver inventato un ruolo nuovo?
«Un po’ tutte e due le cose. Lavoro per essere efficace nella posizione di attaccante e ho dimostrato che segnare mi riesce piuttosto bene. Ma sono anche cosciente di essere un centravanti differente dagli altri. Di questo devo ringraziare Luciano Spalletti, che ha scelto di usarmi in maniera nuova ma senza snaturare le mie caratteristiche. Là davanti tutti ci muoviamo molto per evitare di dare dei punti di riferimento agli avversari. Questo ruolo mi piace e penso di mantenerlo fino al termine della mia carriera».
Recentemente l’ex allenatore della Roma Zeman ha sottolineato che il tuo grave infortunio del febbraio 2006 è stato decisivo per il cambiamento di ruolo. Sei d’accordo?
«No, la mia evoluzione dipende da ciò di cui aveva bisogno la squadra. La sola certezza è che quell’infortunio ha rischiato di porre fine alla mia carriera. E che, sotto certi aspetti, ha rappresentato una svolta. Quando Marcello Lippi è venuto a visitarmi all’ospedale per dirmi che contava su di me per il Mondiale, io mi sono posto quell’obiettivo in testa. In quel momento ho cominciato a vedere le cose diversamente. Se volevo tornare a giocare, dovevo fare più sforzi e più sacrifici di quelli che avrei mai pensato di fare. E’ stato il mio primo infortunio grave e ho capito che avrei rischiato di perdere tutto se non mi fossi adeguato».
E ti sei adeguato...
«Con il professor Mariani, Vito Scala e Mario Brozzi noi abbiamo fatto un lavoro incredibile, come probabilmente in molti non mi credevano capace. Ho potuto giocare di nuovo, già quello è stato come vincere una Coppa del Mondo».
Tu sei un attaccante particolare in una squadra che possiede uno stile particolare. Si dice spesso che la Roma è più bella e dinamica che efficace. Avete un gioco troppo dispendioso?
«I miei compagni ed io non ci risparmiamo. Spalletti mi chiede molto movimento. Vuole anche che gli esterni giochino molto alti e i centrocampisti moltiplichino le incursioni nella metà campo avversaria. Per questo bisogna essere a posto dal punto di vista atletico. Non sono d’accordo con quelli che pensano che questo non porta a niente. Prendete il Milan di Sacchi alla fine degli anni 80: fisicamente spendeva molto e spingevano senza sosta. Questo non gli ha impedito di vincere ovunque. Questa squadra possiede i campioni, la mentalità e la concentrazione. Per vincere bisogna sfiorare la perfezione. Alla Roma abbiamo qualità e volontà. Io sono sempre convinto che si possono vincere partite giocando un bel calcio».
Una parola su Mexes e Giuly, tuoi compagni francesi.
«Sono due grandi campioni e due personalità importanti nel nostro spogliatoio».
Quando riprenderà il campionato quali saranno le vostre ambizioni?
«L’Inter ha un bel vantaggio su di noi, sette punti, e resta favorita per il titolo. A Roma noi siamo sempre convinti di continuare a lottare fino in fondo per lo scudetto».
Negli ottavi di finale di Champions, affronterete il Real Madrid.
«Sono contento di affrontare il Real. Con loro ho dei bei ricordi, come la vittoria al Bernabeu del 2002. La squadra di oggi è molto forte, però resto convinto che potremo dire la nostra».
Qual è la squadra che ti ha impressionato maggiormente nel corso della prima fase dellla competizione?
«L’Arsenal dei giovani. Quando una squadra è formata principalmente da giocatori con poca esperienza, spesso ci sono delle difficoltà in campo internazionale. Non è quello il caso. I Gunners sono in corsa sia in Europa sia in Premier League. Questo fa piacere perché significa che investire sui giovani può pagare. Quando ti ritrovi dei giocatori come Fabregas, De Rossi e Aquilani è la dimostrazione che non bisogna investire 200 milioni di euro per essere competitivi».
La Roma è pronta per vincere la Champions?
«Sulla carta ci sono squadre più attrezzate di noi. Ma noi siamo ambiziosi e quando partecipiamo ad una competizione lo facciamo con la volontà di vincerla. Il nostro gruppo è solido e possiamo superare qualsiasi ostacolo».
La finale del 2009 si giocherà a Roma.
«Quando ho saputo che l’Olimpico sarebbe stato il teatro, l’anno prossimo, di questo evento, ho subito detto che mi sarebbe piaciuto affrontare il Liverpool per un rivincita della finale del 1984, quella persa in casa ai rigori. Non si tratta di avere una certezza, ma di destino. Vedrete».
Come tutti i romani, vivi tutto con molta passione. Insieme a te c’è un bel gruppo di romani, la Roma è la squadra di serie A che ha la più grande rappresentanza di giocatori della città. Non è un peso supplementare?
«Per niente. Io lo considero come una cosa di cui essere fieri, per portare ovunque il nome della mia città e del mio club».
Non è troppo difficile essere Francesco Totti a Roma?
«Sono circa dieci anni che non metto piede nel centro della città, e quando l’ho fatto è stato di notte. E’ il prezzo da pagare per la gloria e per il mestiere di calciatore. Con i suoi aspetti positivi e le sue controindicazioni».
Non hai mai avuto la tentazione di partire?
«La possibilità si è presentata più di una volta. Ci sono stati due momenti nella mia carriera in cui non mi trovavo troppo bene con i miei dirigenti e con i tifosi. Per esempio all’epoca di Carlos Bianchi, quando il tecnico argentino disse al presidente “O fate partire Totti o io me ne vado”. Bianchi voleva che la Roma mi prestasse alla Sampdoria e io mi ero quasi convinto. Poi il tecnico è stato esonerato. L’altro momento difficile è stato poco prima dell’arrivo di Fabio Capello, alla fine degli Anni 90. Una parte dei tifosi mi criticava, mi rimproverava di non essere all’altezza, di non preoccuparmi della squadra. Dopo qualche settimana tutto è passato e ho compreso che non lascerò mai la Roma».
Hai lasciato la Nazionale dopo la vittoria al Mondiale. La causa sono le critiche che ti sono piovute addosso perché hai giocato pur non essendo in forma?
«No, ho deciso di non giocare più in Nazionale perché mi sono reso conto che dopo l’infortunio alla caviglia, il mio fisico non poteva più sopportare un calendario così impegnativo. Devo imparare a gestire il mio fisico. Le critiche ricevute durante la Coppa del Mondo mi hanno ferito non tanto come giocatore, quanto come uomo. Dopo tutti i sacrifici fatti, e i rischi presi per essere pronto a giocare, io mi attendevo almeno un incoraggiamento da parte di certi giornalisti piuttosto che attacchi a ripetizione... Dopotutto certi giudizi finiscono per essere portati via dal vento».
Che giudizio hai sul caso Zidane-Materazzi? Tu sei stato linciato mediaticamente dopo lo sputo in faccia a Poulsen agli Europei del 2004.
«Questa è una bella domanda. Nel caso di Zidane, malgrado lui abbia preso a testate Marco, tutta la Francia lo ha difeso sostenendo che era stato provocato. Ma anche io ero stato provocato da parte di un giocatore scorretto senza per questo evitare di essere massacrato in Italia. Qualche tempo dopo Poulsen ha riservato lo stesso trattamento a Kakà, cercando la sua reazione e Kakà lo ha immediatamente catalogato come provocatore. Con me non era successo».