13 gennaio 2008

Atalanta-Roma 1-2: Totti-Mancini!


La partita comincia su alti ritmi. Entrambe le squadre vogliono giocare a viso aperto. A rendersi pericolosa è però la Roma, che nel giro di 2 minuti va vicina per due volte al gol con Perrotta; il centrocampista calabrese prima si fa deviare in angolo un destro rasoterra, poco dopo mette a lato di testa su un cross di Mancini. Il brasiliano due minuti dopo si mangia un gol clamoroso quando, dopo essere stato servito da Taddei in verticale, spara addosso a Coppola un facile tap-in. L’Atalanta cerca di reagire affidandosi ai suoi esterni e cercando di bloccare i registi della Roma nell’impostazione del gioco( a volte sia Mexes che Juan sono costretti a lanci lunghi); al 14’ minuto è Tissone che va vicino al vantaggio con un destro a giro, che trova però un Doni strepitoso alla deviazione in angolo. Il vantaggio per gli uomini di Del Neri arriva pochi minuti dopo in maniera fortunosa: Floccari sbaglia lo stop ed involontariamente serve Ferreira Pinto, il cui destro ravvicinato è imprendibile per Doni.
Lo svantaggio non scompone la Roma, che seppur impaurita dalle veloci ripartenze di Langella e compagni, non rischia eccessivamente, gettandosi in avanti alla ricerca del pareggio. Tra i giallorossi, tra cui spicca un ottimo Juan, pare però mancare la stoccata finale sotto porta. Al 26’ minuto infatti è sempre Mancini che, ancora imbeccato da Taddei, sbaglia un gol fotocopia a quello fallito pochi minuti prima, mettendo stavolta a lato. Come spesso accade, in questi casi a togliere le castagne dal fuoco ci pensa però Capitan Totti, che al 38’ minuto sigla l’1-1 con un potente destro rasoterra, facilitato dall’apertura della barriera orobica. Dopo il vantaggio, la Roma cerca di chiudere il primo tempo in avanti e ci riesce al meglio. Mancini, dopo un ottimo primo tempo, macchiato però da due gravi errori sotto porta, si fa perdonare realizzando una splendida segnatura: servito da Tonetto, dribbla con un doppio passo Capelli e lascia partire un terrificante sinistro che si insacca sotto la traversa.
Nella ripresa Del Neri, alla ricerca del pareggio, inserisce la seconda punta Muslimovic per De Ascentis, trovandone giovamento. I bergamaschi infatti guadagnano a poco a poco spazi di campo, rendendosi pericolosi al 59’ minuto proprio col neo entrato, che mette di poco a lato un delizioso pallonetto. La Roma invece tenta di sfruttare le ripartenze, riuscendovi però solo a metà; se infatti Totti appare in giornata per assist al bacio, gli assistenti di Saccani o la poca precisione sotto porta dei centrocampisti (anche se Perrotta si inserisce sempre con grande tempestività) non portano alla rete della sicurezza. La partita resta così in bilico sino al novantesimo.
Al 69’ minuto è il Doni giallorosso a salvare la vittoria con uno splendido intervento su un colpo di testa di Muslimovic. Due minuti dopo è Padoin che dopo una mischia in area di rigore, spara alto da pochi passi. Del Neri tenta il tutto per tutto inserendo Defendi per Guarente, ma sono i due attaccanti orobici a divorarsi le occasioni per il pareggio. All’80’ minuto Floccari prima approfitta di una distratta difesa giallorossa per involarsi da solo verso Doni, ma alla fine calcia clamorosamente a lato. Poco dopo è Muslimovic(comunque positivo il suo ingresso), che servito proprio da Floccari, mette a lato un diagonale destro.
E’ l’ultima emozione della partita, che vede la Roma vittoriosa per 2-1 a Bergamo. I giallorossi mantengono così invariato il distacco dall’Inter, anch’essa vittoriosa a Siena, e restano in corsa per il titolo. Buona la partita per gli uomini di Spalletti, che hanno saputo reagire subito dopo lo svantaggio. C’è da migliorare però la precisione sotto porta; una maggiore accortezza negli ultimi 16 metri avrebbe permesso a Totti e compagni di non soffrire sino all’ultimo minuto. Da elogiare anche la prova dell’Atalanta, che deve però recriminare per qualche occasione di troppo sprecata. La speranza è quella che Floccari e Muslimovic, comunque autori di una discreta partita, possano presto sbloccarsi, per non costringere Del Neri a rimpiangere Zampagna.

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