26 aprile 2008

Totti:Non Mollo Mai


«Tutti allo stadio Olimpico il 12 maggio alle ore 21 per la Partita del Cuore». L’appuntamento, per tutti i tifosi romani (romanisti e laziali, si intende), lo dà Francesco Totti, uno degli organizzatori della 17/a Partita del Cuore che quest’anno metterà di fronte la Nazionale Cantanti e la rappresentativa, "Sei Unica" (come la maglia esibita durante il derby del 5-1 nella stagione 2001/2002), guidata proprio dal nostro capitano, che però non potrà scendere in campo.
Francesco, l’infortunio al ginocchio limiterà la tua partecipazione all’evento. Come e dove seguirai la serata?
«Questo infortunio non ci voleva e mi mette in difficoltà, perché volevo giocare. Sarò sicuramente allo stadio Olimpico e cercherò di avere il ruolo più attivo possibile nella serata».
Le stelle della tua squadra, "Sei Unica", saranno Gattuso, Materazzi, Peruzzi e Del Piero, numeri uno del calcio, ma anche tuoi grandi amici.
«È vero, quando si è prospettata la possibilità di organizzare questa serata non ho avuto dubbi e ho subito chiamato le persone che mi sono più vicine in questo mondo, e che, a dire il vero, hanno aderito con commovente celerità. Sono fiero di far parte di una squadra di numeri uno, sul campo e soprattutto fuori».
I vostri avversari sono bravissimi sul palco, un po’ meno sul terreno di gioco. Temi qualcuno della Nazionale Cantanti?
«Certo. Alcuni sono davvero ottimi calciatori. Ho avuto modo di ammirarli e mi sembravano bravi e ben preparati fisicamente».
Da piccolo hai mai assistito ad una Partita del Cuore?
«Sì, mi è capitato, e ho sempre tifato per i cantanti, oltre che per la beneficenza».
Come convinceresti un tifoso a presenziare a questo evento allo stadio Olimpico?
«Gli direi di venire perché sarà una serata divertente, con grandi nomi e all’insegna della solidarietà. Un appuntamento nuovo e a mio modo di vedere, molto importante».
I soldi incassati dalla manifestazione andranno devoluti in scopi e attività benefiche. Ce le puoi spiegare?
«La maggior parte dei proventi andrà alla Fondazione Parco della Mistica Onlus, che si propone un progetto molto bello e ambizioso. Creare a Roma il primo esempio di Campus Produttivo della Legalità e Solidarietà: 33 ettari da riqualificare dal punto di vista edilizio, agricolo e sopratutto sociale. Nello specifico realizzeranno, tra l’altro, un campo di calcio, un albergo sociale, una Casa Protetta per bambini vittime della mafia e una Casa delle Associazioni legate alla periferia della nostra città».
Sei sempre in prima linea quando c’è da aiutare qualcuno. È una rarità nell’ambiente calcistico, ne sei consapevole?
«Non è vero. Ho conosciuto tante brave persone nell’ambiente calcistico che dedicano tempo e risorse ad aiutare gli altri e che meritano il nostro applauso. Per quanto riguarda me stesso, io penso di essere una persona molto fortunata e provare a fare qualcosa per chi è più debole e sfortunato sia un obbligo. Sono altre le persone a cui dobbiamo la nostra ammirazione e che hanno dedicato davvero tutta la vita ad aiutare gli altri».
Quale causa benefica, sposata in passato, risolta con un tuo intervento, ti ha dato maggior soddisfazione?
«Soprattutto quelle che volevano aiutare i bambini, perché il dolore di un bambino non è giusto e dobbiamo impegnarci tutti di più in questo senso».

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